La Puglia rappresenta una delle regioni più olivicole d’Italia ed è consuetudine in gran parte delle famiglie avere il classico “fazzoletto di terra” e fare il proprio olio che, ovviamente, è il migliore di tutti.
Andando in giro per frantoi è molto frequente trovare piccoli produttori appassionati, produzioni familiari legate alla tradizione del territorio, vacanzieri e turisti che hanno scelto la Puglia per vivere la loro vita a contatto con la natura e che approfittano per produrre il loro olio.
Un patrimonio culturale, sociale e mediterraneo che rappresenta una ricchezza da custodire e valorizzare quello di fare l’olio “in casa”, perché questa passione per l’olivo e l’olio contrasta due temibili problematiche si prospettano all’orizzonte: desertificazione e abbandono della terra.
In questo contesto familiare dell’olio che interessa tutte le famiglie che si appassionano all’arte dell’olivo nell’area del mediterraneo, più di dieci anni fa nasce a Monopoli (Ba) un concorso curioso e molto ambizioso: “Olio di Famiglia”.
L’obiettivo? Valorizzare la produzione dell’olio extravergine di oliva nelle piccole produzioni agricole familiari, infatti, in concorso è rivolto alle famiglie e a tutti i cittadini che producono l’olio extra vergine di oliva nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che svolgono una attività diversa da quella dell’agricoltore.
Il modello di agricoltura familiare, infatti, è un sistema di produzione agricolo centrato sul lavoro e sulle capacità dei nuclei familiari che vivono e lavorano la terra. Questo modello, meglio di altri, può scegliere di assicurare un uso sostenibile delle risorse e delle energie e di promuovere un’agricoltura e un’alimentazione legate alle specificità e alle varietà dei territori.
Basti pensare che circa il 70% delle superfici coltivate e delle produzioni agricole nel territorio nazionale sono curate dall’agricoltura familiare.
In questa vasta platea ritroviamo agricoltori dilettanti che per piacere e passione coltivano piante di olivo svolgendo, di fatto, un importante ruolo economico, sociale e ambientale.
“Olio di Famiglia” nasce con l’idea di valorizzare gli oli familiari e, allo stesso tempo, fornire una serie di informazioni utili all’olivicoltore dilettante, al fine di migliorare il proprio olio e rendere più proficuo il proprio lavoro.
Gli oli che prendono parte al concorso sono valutati da una commissione di esperti e vede la partecipazione dell’associazione “Talenti del Gusto”, primo e unico gruppo di assaggiatori professionisti ipovedenti e non vedenti presente in Italia e fondato in Puglia qualche anno fa.
Le analisi chimiche sugli sono affidate al laboratorio Chemiservice, realtà leader del settore e sin dagli inizi a supporto del concorso grazie alla lungimiranza e prezioso altruismo dell’indimenticato dott. Giorgio Cardone.
“Olio di Famiglia” nasce dall’idea dell’Associazione TerraSud presieduta da Mimmo Lavacca e negli anni scorsi il concorso riscuote interesse e partecipazione sempre crescente.
Tra i partners anche COPAGRI Puglia, Olio Officina Festival di Milano e l’azienda agricola Sorelle Barnaba, a testimonianza che la cultura dell’olivo e dell’olio crea aggregazione e condivisione di intenti, per tramandare e custodire una cultura millenaria e identitaria della Puglia.
Il concorso per l’anno 2022 ha come data ultima per la presentazione dei campioni da sottoporre al concorso il 28 febbraio prossimo e per quanti vorrebbero mettersi in gioco per sfatare il mito che “il mio olio è il migliore” possono visitare il sito web www.oliodifamiglia.org per leggere il regolamento del concorso e scoprire la procedura di partecipazione.
Articolo pubblicato su “L’edicola del Sud” nella rubrica “Storie di un Fantagronomo” il giorno 16 febbraio 2022